Atti sessuali con minore degli anni 10. Processato il cugino di Firenze. Articolo 609 quater c.p. Il peso delle dichiarazioni della persona offesa vittima di reati sessuali.
Dopo una recente condanna in primo grado, la parola passa alla Corte d’Appello di Firenze che dovrà valutare l’impugnazione del difensore, ancoratasi principalmente alla prova scientifica riguardante la credibilità clinica della persona offesa.
Ad essere vagliate con attenzione sono le conclusioni cui è giunto il perito, trasfuse nella sentenza, nonchè le rilevazioni consulenziali effettuate dai consulenti della difesa.
La sentenza Collegio fiorentino si è soffermata, preliminarmente, su un aspetto assai importante, incentrato sul peso delle dichiarazioni rese dalla persona offesa, che poi si è costituitasi parte civile nel corso del processo penale.
Il Collegio ha testualmente affermato che le dichiarazioni in parola “essendo (la persona offesa) chiaramente e potenzialmente portatrice di interessi confliggenti con quelli dell’imputato, devono essere valutate con rigorosa attenzione per l’evidente interesse accusatorio che inevitabilmente le connota. Non va sottaciuto, del resto, che la normativa processuale conferisce piena capacità testimoniale alla vittima del reato, atteso che, a differenza di quanto previsto nel processo civile circa l’incapacità a deporre del teste che abbia la veste di parte, il processo penale risponde all’interesse pubblicistico di accertare la responsabilità dell’imputato e non può, di conseguenza, essere condizionato dall’interesse individuale rispetto ai profili privatistici“.
Risulta pertanto cruciale, per l’accertamento del fatto, ricercare ogni utile elemento di riscontro rispetto alle dichiarazioni della vittima e, nel caso di specie (essendo coinvolto un soggetto minorenne) valutare – con estrema precisione – il profilo della sua credibilità clinica.
Molto spesso, infatti, le denunce arrivano dopo molti anni e ciò che deve essere indagato con adeguata attenzione è il contesto di riferimento della presunta vittima, in uno con quello dell’imputato.
Il focus sulla vittima è importante, ma non va dimenticato che, nel nostro processo penale accusatorio, è doveroso assicurare ad ogni soggetto processuale, pari dignità e pari garanzie difensive.
Può essere utile, per meglio inquadrare le dichiarazioni processuali, capire la presenza di eventuali disagi e/o sofferenze psichiatriche pregresse, nonchè valutare il contesto socio-familiare in cui si originano i fatti.
Lo studio legale, mediante la collaborazione con professionisti nel campo della medicina legale e della psichiatria forense, è in grado di affrontare – in tutti i gradi di giudizio, fino in Cassazione – , le contestazioni penali nel campo dei reati sessuali, sia dal lato dell’imputato che dal lato della persona offesa.
ricordato come, in caso di testimonianza di una persona offesa minorenne,